Commenti Vangelo » La luce della verità – Commento al vangelo di don Gabriele Nanni – 25.1.2020 – Atti 22, 3-16
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https://www.spreaker.com/user/11389973/25-gennaio-2020-audio-25-01-20-08-24

25 gennaio 2020
Conversione di S. Paolo

LA LUCE DELLA VERITÀ

Dagli atti degli apostoli (Atti 22, 3-16).
Mentre ero in viaggio e mi stavo avvicinando a Damasco, verso mezzogiorno, all’improvviso una grande luce dal cielo sfolgorò attorno a me; caddi a terra e sentii una voce che mi diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?”. Io risposi: “Chi sei, o Signore?”. Mi disse: “Io sono Gesù il Nazareno, che tu perséguiti”. Quelli che erano con me videro la luce, ma non udirono la voce di colui che mi parlava. Io dissi allora: “Che devo fare, Signore?”. E il Signore mi disse: “Àlzati e prosegui verso Damasco; là ti verrà detto tutto quello che è stabilito che tu faccia”. E poiché non ci vedevo più, a causa del fulgore di quella luce, guidato per mano dai miei compagni giunsi a Damasco.
Un certo Ananìa, devoto osservante della Legge e stimato da tutti i Giudei là residenti, venne da me, mi si accostò e disse: “Saulo, fratello, torna a vedere!”. E in quell’istante lo vidi. Egli soggiunse: “Il Dio dei nostri padri ti ha predestinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e ad ascoltare una parola dalla sua stessa bocca, perché gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai visto e udito. E ora, perché aspetti? Àlzati, fatti battezzare e purificare dai tuoi peccati, invocando il suo nome”».

San Paolo è la prima testimonianza che possediamo di esperienze mistiche che Gesù Cristo volle concedere per affidargli una missione unica, costituendolo apostolo senza aver fatto parte del gruppo dei Dodici.
Gesù risorto gli apparve durante la sua missione di persecutore dei seguaci di Gesù, affidatagli dal Sinedrio di Gerusalemme. Saulo, pieno di intenti di violenza e ferocia contro i credenti in Cristo, esperimentò la luce e la parola del Cristo e fu incaricato di un’altra missione.
È importante considerare che Saulo venne circondato dalla luce, essa non si trovava di fronte a lui, bensì ne è avvolto. La luce era solo per lui. La luce aveva una potenza tale da far cadere Saulo, ma anche il suo animo era stato già atterrato.
Egli era consapevole di trovarsi di fronte ad una manifestazione divina: la percezione è immediata poiché la luce lo aveva circondato ed era penetrata nell’intimo. Si tratta della verità inoppugnabile di Dio che fa sentire la sua presenza, la verità delle cose e dell’anima.
Egli era un persecutore della verità ed ora ci si trovava di fronte, senza scampo, poiché tutte le dimensioni erano riempite di ciò che è vero, non poteva arretrare, non poteva girare le spalle e fuggire, non poteva guardare altrove o richiamare le proprie convinzioni, poiché ovunque trovava la stessa luce, la stessa realtà, il suo essere e la sua azione: egli stava perseguitando il Nazareno nelle persone dei credenti. Il suo odio era rivolto a lui e tutto quello che lo rappresentava diventava oggetto su cui riversare la sua violenza.
L’esperienza di Saulo può essere considerata un’esperienza di morte e di giudizio del suo operato, quello che accade quando una persona muore e si trova di fronte a Dio: ma Saulo ebbe la grazia di non morire sul posto, di non essere fulminato e gettato all’inferno per i suoi delitti, ma la voce del Signore, di chi gli si rivela come il Cristo, pur chiedendo ragione delle sue azioni malvagie e del suo odio, rivelava misericordia.
La potenza della luce mise a nudo la sua anima e Saulo si arrese alla verità su se stesso e sul Nazareno: egli era il peccatore e carico di odio per le convinzioni di fariseo, Gesù il Cristo, il Signore, che aveva fatto dei credenti una sola cosa con lui, realizzando l’unione con Dio, la meta agognata di ogni ebreo credente. “Cosa devo fare?” fu la richiesta immediata di Saulo, comprendendo che era nelle mani di Dio ma anche della sua misericordia. Gli fu indicata la purificazione attraverso il battesimo, insieme alla guarigione della cecità sopravvenuta, per mano di uno già unito a Cristo, Anania. Poi ricevette la profezia della visione di Dio e della sua missione particolare. Molto tempo dopo l’Apostolo scrisse: “Conosco un uomo in Cristo che, quattordici anni fa – se con il corpo o fuori del corpo non lo so, lo sa Dio – fu rapito fino al terzo cielo. E so che quest’uomo – se con il corpo o senza corpo non lo so, lo sa Dio – fu rapito in paradiso e udì parole indicibili che non è lecito ad alcuno pronunziare (2Cor 12,2-4).
San Paolo dopo la luce e le parole di Gesù, ebbe il privilegio di vederlo, nella sua dimensione di Re e Giudice, ma anche di Salvatore dell’umanità. Gli furono rivelati i segreti di Dio e le cose che dovevano avvenire, egli contemplò come pochi le cose del cielo per rivelarle agli uomini, e con forza e coraggio divulgò il vangelo ai pagani, divenendo l’Apostolo delle genti.
La Chiesa sarà ancora carismatica e potente della forza di Dio, dopo

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