Fonte:
https://www.spreaker.com/user/11389973/28-gennaio-2020-audio-28-01-20-06-18
28 gennaio 2020
S. Tommaso di Aquino
I FAMIGLIARI DI DIO
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 3,31-35)
In quel tempo, giunsero la madre di Gesù e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo.
Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano».
Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre»
La stessa affermazione corre nel brano: “Ecco, tua madre e i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano; …Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre.”
Gesù potentemente prende il destro per affermare la dinamica della salvezza.
Da una parte la famiglia costituita da una parentela di sangue, dall’altra la folla che cerca ed ascolta Gesù. I parenti che stanno fuori e cercano Gesù per farlo uscire dalla casa dove stava predicando, la gente nella casa invece stava cercando Gesù per attingere alla sua sapienza ed alla sua dottrina. La situazione era contrapposta: i parenti sono preoccupati del loro nome e delle relazioni con i potenti visto che da quella casa erano venuti via gli scribi giunti apposta da Gerusalemme per accusarlo, niente meno, di esser un indemoniato in combutta con il capo dei demoni.
Gesù non deflette, non cede nemmeno al ricatto morale del bene presunto della Madre, coinvolta, suo malgrado nell’incomprensione del parentado, ma ella che era la prima discepola del Figlio, Sposa dello Spirito Santo, era veramente Madre di Gesù e Madre di Dio. La Madre dunque stava fuori, ma in realtà era la creatura più unita a Gesù per la sua volontà tutta donata alla volontà di Dio e prescelta, per questo, ad essere la Madre del Cristo.
La posizione di Maria, allora, era tutt’altro che fuori, anzi il suo cuore era unito in modo perfetto a quello del Figlio nel compiere la volontà del Padre.
Gesù quasi sacrifica sua Madre per affermare in modo chiaro per tutti quello che segretamente costituisce l’essenza spirituale: tutti possono essere famigliari di Dio, accogliendo la sua Parola, cioè il Cristo, facendo quello che Dio chiede. Non si tratta, però, solo di obbedire a dei comandi ma di ottenere la grazia della perfetta unione con Dio, per cui l’agire secondo la sua volontà richiede l’amore per Dio. Non deve accadere come nella parabola nella quale il servo malvagio accusa il padrone di essere esigente e di mietere dove non aveva seminato. La restituzione del dono segnala la volontà di quel servo, di un rapporto di giustizia equitativa, senza relazione di riconoscenza, di condivisione e di amore.
L’effetto finale, quello di diventare parenti di Dio attraverso Gesù, avviene per un dono che consegue all’amore corrisposto a Dio, che viene riconosciuto come Padre, così la creatura coscientemente e liberamente entra nel gioco della volontà creatrice di Dio.
La chiamata è quella della corresponsabilità alla salvezza propria e degli altri, per diventare protagonisti di una nuova creazione secondo lo Spirito e attraverso la propria rifondazione di nuova creatura, l’uomo nuovo. Siamo chiamati ad uscire da uno stato naturale ad uno stato soprannaturale, da una vita materiale e di meschinità ad una vita divina, mossa ed abitata dall’Amore immenso del Padre. In questo sta la parentela con Gesù: è un’offerta ed un obiettivo per la vita eterna.
Il sacrificio della Madre, apparentemente messa da parte, ha ottenuto la grazia della maternità universale per tutti i credenti. Ella, che sta sempre nel Cuore del Figlio, si cura di noi generandoci ad una vita nuova, cooperando con la redenzione di Gesù.
Il suo sacrificio perdona i peccati e ci rimette in comunione con Dio, ma il percorso di guarigione e di riedificazione dell’uomo riconciliato, fu affidato da Gesù alla Madre, proprio sotto la croce. Con lei dunque impariamo e cresciamo nella fede e nell’amore per il Figlio, in lei e con lei siamo fratello, sorella e madre, educati alla sua fede ed al suo amore puro per Dio.
Maria dunque stava fuori della casa, ma il suo spazio era al centro del cuore della Trinità Santissima. Il mondo ha le sue apparenze e le sue logiche, ma i figli della luce seguono ben altre direttive.
Dio vi benedica!
Gabriele Nanni
Cuori di Gesù e Maria, Generazioni Stirpi Creato, Identità, Materia e Spirito, Ritratti di Maria S.S