Fede Fiducia, Legge divina, Profezia, Tempio
L’autorità che viene da Dio – 14.12.2020 – Mt 21,23-27 (creato con Spreaker)
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Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 21,23-27)
In quel tempo, Gesù entrò nel tempio e, mentre insegnava, gli si avvicinarono i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo e dissero: «Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?».
Gesù rispose loro: «Anch’io vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, anch’io vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?».
Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, ci risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Se diciamo: “Dagli uomini”, abbiamo paura della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta».
Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch’egli disse loro: «Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose».
Le autorità del tempio, l’insieme di persone che comandavano su Israele, erano lontano da Dio, non lo conoscevano, pur agendo nel suo Nome.
Essi si servivamo del potere religioso essendo parti del meccanismo di potere istituzionale, ma il cuore, dove Dio è assente, non può servire il Signore anche occupandosi materialmente degli uffici del tempio come la liturgia e l’amministrazione della giustizia.
Dove non c’è spirito di giustizia, la Legge diventa uno strumento in mano ai malvagi, una trappola ben manovrata per l’innocente, il culto diventa esteriorità che nasconde una doppia vita, il cuore cioè è diviso: si esce dal tempio e si va a peccare contro lo stesso Dio, si fanno liturgie perfette celebrate con perfetta ipocrisia.
La cosa più odiosa è quella dell’occupazione delle cattedre di insegnamento, dei luoghi di culto, da parte di persone dal cuore marcio.
Quando l’infezione in un corpo è diffusa, il corpo rischia di perire.
Gesù è la forza viva mandata dal Cielo per far risorgere un germoglio sano. Non è uno sconosciuto, ma una figura prevista da lontano nel tempo per mezzo dell’educazione di un popolo che conosce Dio e gli dà culto, per mezzo di profezie che accompagnano e fanno guardare a tale Germoglio della stirpe di Iesse.
Il Signore indirizza da secoli Israele a guardare il suo inviato più prezioso ed eccellente, il Figlio suo che si fa Uomo. Per indicarlo da vicino, finalmente aveva mandato Giovanni il Battista.
Il popolo dunque riconosceva compatto la provenienza di Giovanni, il suo mandato da Dio: in una parola lo riconosceva come profeta. Per questo il Battesimo di conversione che praticava era creduto come un segno di speranza di Dio, che invitando alla penitenza, mostrava di essere misericordioso con i peccatori che si riconoscevano come tali.
Il Battista aveva indicato Gesù come Messia, l’atteso; i segni di Gesù erano straordinari e mostravano che lo Spirito del Signore era su di lui.
Un cuore in cui alberga la ricerca di Dio, nonostante il peccato, davanti a tali segni dal Cielo si converte; un cuore invece dove si dà culto alla malizia ed al peccato, genera l’odio verso il Cielo che lo rimprovera.
Il cuore che idolatra il peccato odia Dio e tutto quello che lo ricorda. Giovanni fu odiato ed anche Gesù, perché costoro non amavano Dio, ma il proprio peccato.
Quando però, questo accade nel sacerdote e in coloro che fanno della legge di Dio il loro trono, la situazione diventa tragica, poiché la gente semplice, cioè senza malizia, che riconosce il segno della presenza di Dio, viene sviata, condannata, impedita a credere, e infine viene privata di Gesù stesso, uccidendolo, prima con la calunnia, poi con la morte infamante della croce.
Nessuno avrebbe dovuto osare anche in futuro credere a Gesù, perché il marchio di infamia, di bestemmiatore era stato posto come sigillo con la sua condanna a morte, si badi bene, con l’avallo di tutte le istituzioni, anche quelle dei pagani.
Così l’autorità umana, travestita da autorità religiosa, colpisce il cuore dei credenti cercando di sottrarre la fede che li ravviva. Costoro dicono a Gesù, il Signore: “ Con quale autorità fai queste cose?” Essi vogliono avere la presunzione di autorizzare, ma in realtà possono solo ostacolare.
L’autorità che viene da Dio è potente nelle opere, essa guarisce gli ammalati e risuscita i morti, scaccia i demoni e fa risuscitare i cuori con la conversione dal male. L’autorità umana è solo burocratica, non ha potere di fare queste cose e pretende di spegnere la fiamma dello Spirito e la sua potenza.
Il culto e la Legge sono diventati strumento per fermare ed impedire l’azione di Dio, ma alla potenza di Dio è fatta giustizia dalle sue opere.
La fede in Gesù ci salva da ogni falsa guida, ogni falso pastore, poiché egli si prende cura delle sue pecore e non le abbandona. Gesù non è stato abbandonato dal Padre e ha vinto la morte. Gesù si manifesta nei suoi servi. Custodiamo la fede, il germoglio di vita in noi, la cosa più preziosa che abbiamo.