Commenti Vangelo » Non siamo di quelli che cedono – Commento la vangelo – 29.1.2021 – Eb 10,32-39 (creato con Sprea
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https://www.spreaker.com/user/11389973/29-gennaio-2021-audio-29-01-21-06

29 gennaio 2021

NOI NON SIAMO DI QUELLI CHE CEDONO

Dalla lettera agli Ebrei (Eb 10,32-39)

Fratelli, richiamate alla memoria quei primi giorni: dopo aver ricevuto la luce di Cristo, avete dovuto sopportare una lotta grande e penosa, ora esposti pubblicamente a insulti e persecuzioni, ora facendovi solidali con coloro che venivano trattati in questo modo. Infatti avete preso parte alle sofferenze dei carcerati e avete accettato con gioia di essere derubati delle vostre sostanze, sapendo di possedere beni migliori e duraturi.
Non abbandonate dunque la vostra franchezza, alla quale è riservata una grande ricompensa. Avete solo bisogno di perseveranza, perché, fatta la volontà di Dio, otteniate ciò che vi è stato promesso.
Ancora un poco, infatti, un poco appena, e colui che deve venire, verrà e non tarderà. Il mio giusto per fede vivrà; ma se cede, non porrò in lui il mio amore.
Noi però non siamo di quelli che cedono, per la propria rovina, ma uomini di fede per la salvezza della nostra anima.

La lettera agli Ebrei è rivolta alle comunità cristiane direttamente provenienti dal giudaismo. Le prime persecuzioni provengono da quell’ambiente, con incarcerazioni, scomuniche, persecuzioni, espropriazione di beni.
Paolo esorta alla fedeltà, ed alla stessa franchezza di fede, senza paure, cedimenti, infingimenti. La perseveranza nella fede viene messa alla prova per ottenere un bene migliore, che è promesso con il Regno. Paolo è convinto del ritorno di Cristo nella Gloria in tempi brevi, ed esorta a resistere saldamente nella fede ricevuta.
Il ritorno di Cristo a cui fa eco la preghiera finale nel Libro dell’Apocalisse: “Maranatha, vieni Signore Gesù!” era atteso come imminente, ma i fatti smentirono quella convinzione. Il tempo finale è chiuso nella mente del Padre e neanche il Figlio conosce né l’ora, né il giorno. Egli ci ha consegnato i segni dell’approssimarsi, e l’esortazione a restare nella pace, nella fede, nell’atteggiamento di attesa.
La convinzione di Paolo e degli apostoli dell’imminente ritorno di Cristo era dovuta certamente al fatto che nelle rivelazioni spirituali, tutto è al presente e nella dimensione spirituale, il tempo sulla terra è molto relativo e breve. Inoltre, lo svolgimento degli eventi ha un decorso molto lungo, cosicché difficilmente le aspettative di risoluzione rapida delle cose possono essere accontentate.
Ma tutto ciò non toglie la verità, al di là delle nostre percezioni, delle rivelazioni delle Scritture, e dalla necessità individuale di essere con gli occhi puntati al Cielo, per vivere bene i giorni, brevi o lunghi qui sulla terra.
Il secolo di Satana, oltre che prefigurato nell’Apocalisse e da vari interventi nelle apparizioni della Madonna, ufficialmente riconosciute, fu rivelato anche a Leone XIII, per cui egli compose quella preghiera esorcistica e l’invocazione a S. Michele contro l’azione demoniaca, per mezzo delle organizzazioni sataniche contro la Chiesa.
Le prove che stiamo vivendo non saranno certo le ultime e nemmeno le più dure, ma è quello che ci è chiesto: vivere nella pienezza spirituale, con la pace nel cuore, con la presenza di Cristo nell’anima questo tempo.
Solo lo stare uniti a lui garantisce la vita e il raggiungimento della salvezza. Forse non possiamo fare speculazioni geopolitiche, ma sappiamo che le prove fanno parte essenziale della esperienza dei credenti. Più che tornare ad un mondo che noi reputiamo “normale” noi dobbiamo agire bene qui sulla terra per raggiungere la Patria celeste.
Qui il segno del nostro orientamento, qui il seme del Regno di Dio nei nostri cuori, espresso nelle opere, lĂ  i frutti, spirituali, appunto, lĂ  la realizzazione del Regno.
Qui la radice nella nostra carne, la terra del seme, là i frutti di un regno di risorti. Si semina nel corruttibile, si raccoglie nell’incorruttibile (Cf 1Cor 15,42-44).
Il tempo che viviamo ci mette alla prova. Quando il mondo sembra vincere e la persecuzione farsi piĂą dura, la fede salva le nostre anime.
Non è in gioco la nostra vita materiale, ricordiamolo! Bensì la nostra vita eterna: “Noi però non siamo di quelli che cedono, per la propria rovina, ma uomini di fede per la salvezza della nostra anima!”.

Dio vi benedica!
Gabriele Nanni

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