Commenti Vangelo » E’ per la vostra correzione che soffrite -Commento al vangelo- 07 03:02:21, 07 (creato con Spreaker)
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https://www.spreaker.com/user/11389973/3-2-2021-audio-03-02-21-07

3 febbraio 2021

È PER LA VOSTRA CORREZIONE CHE SOFFRITE

Dalla Lettera agli Ebrei (Eb 12,4 – 7,11-15)

Dio fa soffrire per correggerci: senza dubbio nella mentalità odierna non è possibile sostenere un’affermazione del genere. Il rifiuto di un Dio che sia attivo nella nostra vita e non solo il Garante del funzionamento del sistema naturale e del gioco delle possibilità della vita umana, secondo il nostro arbitrio è mentalità comune, anche fra i credenti.
Ma ciò non è secondo quello che Dio dice, quando si rivela a noi in luoghi e persone precise, chiedendo di rispettare un Patto per un bene finale che potremo conseguire.
Il cammino di perfezione dell’uomo consiste nell’arrivare ad un punto di auto-superamento, oltre le barriere del tempo e di questo spazio, oltre il limite della vita, per esistere nello stato di purezza e di santità.
Le condizioni di tale Patto, vengono dettate da Dio, e la prospettiva è quella della vita eterna con lui, in lui, come lui.
Fuori da tale cammino c’è morte spirituale, dannazione, prigionia, condivisione di peccato e odio, il trionfo dell’egoismo, qui sulla terra; la prigionia di Satana dopo questa vita.
Ma in noi agisce l’illusione della vita materiale, delle evidenze concrete ed esperienziali. Il gioco della fede sembra essere troppo raffinato per chi in modo grossolano rifiuta le dimensioni dello Spirito. Siamo animali intelligenti senza Spirito, e tale condizione determina la nostra cecità.
Ora la mentalità degli uomini senza Dio, predominante in questo secolo, ha contaminato profondamente la fede dei credenti, riducendo la fede ricevuta dagli apostoli a opinioni discutibili, a buone indicazioni, che si riducono al un piatto buonismo, senza giudizio, senza rendiconto, senza confronto con Dio, senza debiti con nessuno, senza necessità di progresso spirituale, ovvero di trasformazione da animali intelligenti a spiriti intelligenti vivificati da Dio per l’eternità.
Il dominio della materialità, della sensualità, dell’egoismo, impedisce totalmente la vita dello Spirito e condanna all’inferno, cioè alla sottomissione al Principe di questo mondo, negatore assoluto del potere di Dio, Principe del male fino ad escludere ogni ombra di verità e di bene.
Una fede mondanizzata è diventata la nostra, intrisa di falsi e ipocriti valori umani, di fratellanze buoniste, che non sono realizzabili, poiché non c’è la condivisione dello Spirito del Bene dello Spirito di Dio, non c’è desiderio della promessa della vita eterna.
La vita dei credenti, invece, è condotta da Dio, perfezionata dallo Spirito Santo, donato con Cristo Gesù.
Siamo guidati ad un cammino paragonabile a quello nel deserto, per la purificazione dalla mentalità del mondo, la quale pesa con la sua certezza davanti all’ignoto della via spirituale. Ma come possiamo pensare che Dio ci conceda prosperità e vita sulla terra se questa ci lega alla terra? Come possiamo pretendere di desiderare la vita nuova dello Spirito, la vita del Regno se siamo così interessati e preoccupati per questa vita, così presuntuosi ed arroganti, così pretenziosi verso Dio, così ottusamente proni alle cose della terra, senza volontà di alzare il capo e guardare la grande meta che è il Cielo?
La correzione, che Dio ci manda è proprio per distoglierci da false mete, da accidie che ci fanno detestare Dio e la vita spirituale.
La punizione è del Padre che ama, perché non sopporta la nostra perdita, la nostra morte lungo la strada; egli provvede a cibo ed acqua a sufficienza, ma per proseguire, non per diventare sedentari.
Siamo popolo in cammino, ma non vogliamo camminare, siamo nel deserto della vita terrena, ma ci aggrappiamo a questa, siamo destinati al Cielo, ma preferiamo rimanere terragni.
La correzione serve a destarci a cambiare direzione che si chiama conversione. Questo è quello che dobbiamo leggere negli avvenimenti: Dio sferza chi ama perché ci vuole con sé e non perderci lungo il cammino.

Dio vi benedica!
Gabriele Nanni

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