Anima, Fede Fiducia, Legge divina, Materia e Spirito, Resurrezione, Spirito, Via Verità Vita
Gesù Cristo è lo stesso ieri e oggi e per sempre – Commento al vangelo – 5.2.2021 – Eb 13,1-8 (creat
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Dalla lettera agli Ebrei (Eb 13,1-8)
Fratelli, l’amore fraterno resti saldo. Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, senza saperlo hanno accolto degli angeli. Ricordatevi dei carcerati, come se foste loro compagni di carcere, e di quelli che sono maltrattati, perché anche voi avete un corpo. Il matrimonio sia rispettato da tutti e il letto nuziale sia senza macchia. I fornicatori e gli adulteri saranno giudicati da Dio.
La vostra condotta sia senza avarizia; accontentatevi di quello che avete, perché Dio stesso ha detto: «Non ti lascerò e non ti abbandonerò». Così possiamo dire con fiducia:
«Il Signore è il mio aiuto, non avrò paura. Che cosa può farmi l’uomo?».
Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunciato la parola di Dio. Considerando attentamente l’esito finale della loro vita, imitatene la fede.
Gesù Cristo è lo stesso ieri e oggi e per sempre!
L’affermazione della perpetuità di Gesù Cristo è connessa all’esortazione a rispettare le norme morali dell’amore fraterno, dell’accoglienza dell’ospite come un messaggero di Dio, della visita ai carcerati, e l’attenzione agli oppressi, la santità del matrimonio, la fedeltà nuziale, la purezza di vita, la fiducia nella Provvidenza rigettando le ansie per i bisogni materiali.
I capi della Chiesa sono gli apostoli che hanno trasmesso la conoscenza e la fede di Gesù Cristo: l’esortazione è di conservare la fede apostolica, perché Cristo è per sempre.
Non esiste dunque una motivazione diversa per agire bene, che non sia Gesù Cristo e la sua presenza viva tra noi per mezzo del suo Spirito.
L’errore comune, anche fra i credenti, è quello di considerare le regole di vita, la morale, come relativa, cioè mutabile nelle situazioni e nel tempo.
La nostra condotta di vita nella santità è una esigenza legata alla nostra costituzione di esseri spirituali destinati alla vita eterna. Tale vita ci è donata da Gesù con il suo Spirito, che possiamo sperimentare fin da subito mediante la fede in lui. Le norme sono legate al percorso che chiede un superamento della vita solo materiale e psichica, affinché sia guidata dallo Spirito e non dal corpo materiale e dalle sue necessità.
Cristo è per sempre, perché è risorto e vive in noi per aiutarci a oltrepassare la barriera della materialità che è destinata a perire, per vivere fin da ora secondo lo Spirito di Dio per acquisire lo stato di immortalità là dove lui regna.
Senza la prospettiva della vita eterna, cioè della vita spirituale, le norme morali in gran parte perdono di senso, cosicché molte di esse potrebbero essere cambiate, escluse o contraddette.
A che serve la purezza di vita ed evitare la fornicazione o l’adulterio se non ci fosse una vita dello Spirito, che è nemica dell’egoismo e della sensualità, proprio perché lo Spirito è puro altruismo e assenza di egoismo, pura libertà dai sensi e dagli impulsi della carne, destinata a perire?
Il mondo che non conosce lo Spirito (Cf 1 Cor 2, 14) ha il proprio ventre come Dio (Cf Fil 3,19) e diventa nemico dello Spirito.
L’avarizia è generata dal bisogno dell’accumulo per avere la sicurezza del sostentamento e della disponibilità economica, pacificatore delle ansie: anche questo è idolatria (Cf Lc 16,13), il vero centro motore della nostra vita, ma anche questo finisce, perché termina la vita materiale.
Dopo la morte, chi ha idolatrato il proprio ventre, il denaro, non troverà la vita spirituale, poiché non l’ha cercata, non l’ha desiderata, non l’ha amata.
Costoro rimarranno con l’anima legata ad una esistenza psichica e corporale, ma privati del corpo: essi saranno rabbiosi perché vedranno l’inutilità della vita terrena e l’impossibilità di quella spirituale. La loro anima non guarderà a Dio perché non lo vorrà, come non lo ha mai voluto sulla terra.
La perdita di Dio rimarrà per l’eternità, nella rabbia e nell’ostinazione perché fu marcata nel tempo della scelta, nel tempo della possibilità, nel tempo della vita terrena.
Cristo è per sempre perché è il vittorioso sulla vita materiale che perisce; è risorto per i meriti di fedeltà al Padre, senza legami con la vita terrena, perché ne ha fatto una vita da offrire in sacrificio per ottenere la vita eterna per sé, e in sé per tutti gli uomini che vorranno seguirlo ricevendo il suo stesso Spirito.
Egli ha detto che chi vorrà salvare la propria vita in questo mondo perderà la vita eterna, mentre chi la perderà a causa sua la ritroverà per l’eternità.
Il mondo ora sfida Dio con il peccato facendone regola di vita: i peccati sono quelli di ieri e di sempre, non c’è novità. Il mondo nasconde la vera novità, quella della vita eterna e della via da seguire: Cristo Gesù, Via Verità e Vita.
Dio vi benedica!
Gabriele Nanni