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La sua misericordia si estende di generazione in generazione -Commento al vangelo -21.2.2021 -1Pt 3,
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21 febbraio 2021
LA SUA MISERICORDIA SI ESTENDE DI GENERAZIONE IN GENERAZIONE
Dalla prima lettera di san Pietro apostolo (1Pt 3,18-22)
Carissimi, Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito. E nello spirito andò a portare l’annuncio anche alle anime prigioniere, che un tempo avevano rifiutato di credere, quando Dio, nella sua magnanimità , pazientava nei giorni di Noè, mentre si fabbricava l’arca, nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate per mezzo dell’acqua. Quest’acqua, come immagine del battesimo, ora salva anche voi; non porta via la sporcizia del corpo, ma è invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù Cristo. Egli è alla destra di Dio, dopo essere salito al cielo e aver ottenuto la sovranità sugli angeli, i Principati e le Potenze.
Le affermazioni, semplici e concise, della Lettera di S.Pietro, aprono lo sguardo sugli abissi della misericordia di Dio che si estende di generazione in generazione. Tale durata nel tempo non si limita allo sguardo pietoso di Dio sui singoli uomini che si succedono nella breve esistenza terrena, ma si estende all’umanità concatenata di generazione in generazione.
Quello che accadde nei lontani passati dell’umanità ricade e riguarda la generazione attuale, e ciò che noi facciamo durante il nostro tempo può ricadere sulle generazioni passate, mediante lo Spirito.
Tutto questo con meravigliosa provvidenza è nella mente e nell’opera di Dio.
Perciò quando noi assistiamo allo scontro tra uomini, tra fedeli di Dio e infedeli, tra credenti e non credenti, tra buoni e cattivi, rimaniamo sconcertati, poiché non vediamo il piano lungo su cui si dipanano le sorti dei singoli. Noi assistiamo alla sventura del giusto, ma anche alla vittoria sui nemici. In entrami i casi, però, possiamo rimanere sbigottiti: perché il giusto è perseguitato e muore? Ma anche: se Dio trionfa facendo perire i suoi nemici, dove si trova la sua misericordia?
Così l’evento unico e drammatico del diluvio universale, che ha visto scampare otto persone davanti alla morte in pochi giorni di tutti gli uomini, non può che lasciare sconcertati se non crediamo a ciò che Dio rivela.
Ebbene nessuno dei morti, sia giustamente, sia ingiustamente, rimane abbandonato al suo destino, perché esso non si valuta dalla sorte sulla terra, ma dall’azione di Dio su popoli e singole persone nell’arco dell’esistenza spirituale, la quale se ha un inizio con la nascita sulla terra, non ha una fine riguardo all’anima.
Così la selezione di una nuova umanità con il diluvio mira a costituire il fondamento per giungere all’uomo perfetto che è Gesù Cristo, da cui riparte una umanità nuova, ma che non lascia indietro la vecchia, bensì innesta una vita nuova nella vecchia, la vecchia perisce e la nuova vive perfetta in eterno.
I sacrificati col diluvio vengono visitati da Cristo tra la sua morte e la sua risurrezione, quando scede agli inferi, essi che erano stati ribelli alla voce di Dio, ora sono purificati e ammessi nell’eternità del Regno aperto da Cristo, se accettano Cristo.
L’evento terribile e punitivo del diluvio si rivela strumento di purificazione e di salvezza, non di annientamento. La stessa cosa si può applicare alla sorte degli egiziani che subirono le dieci piaghe e del faraone travolto dal Mar Rosso con il suo esercito. L’acqua che uccide, fa perire la parte cattiva, e diventa segno che anticipa il Sacramento Battesimo. In esso siamo sepolti nell’acqua per risorgere con Cristo.
Se comprendiamo il Battesimo esso non è solo un rito iniziale, ma l’inizio della mortificazione del nostro essere peccaminoso, che si svolge durante la vita terrena. Il morire a noi stessi è un impegno preso col Battesimo, le sofferenze e le punizioni sono inflitte alla parte ribelle a Dio che è in noi, mentre l’uomo nuovo già vive. La vita sulla terra è allora un Battesimo con i suoi effetti che si estendono fino all’ultimo giorno.
Così anche coloro che furono distanti durante questa vita vengono purificati con il fuoco e l’acqua, in quella dimensione che la Chiesa chiama Purgatorio.
Qui sulla terra per fede, di là davanti alla Verità . L’oscurità della fede merita un premio e l’accorciamento delle pene, mentre nella verità manifesta, tutto va pagato senza sconti.
Ma nessuno viene abbandonato a se stesso, nessuno è sacrificato in nome di un progresso della Storia. Ogni lacrima è contata e pesata, ogni sofferenza ha un suo valore. Dio si occupa di ogni anima e la solleva dallo stato in cui si trova e dove si è messa per ribellione, peccati, imprudenze, ostinazioni nel male. Tutto e tutti saranno una cosa sola in Cristo, a cui è stato dato ogni potere sulla terra ed in Cielo.
Dio vi benedica!
Gabriele Nan