Commenti Vangelo » Il perdono liberante – Commento al vangelo – 1.3.2021 – Lc 6,36-38 (creato con Spreaker)
Fonte:
https://www.spreaker.com/user/11389973/1-marzo-2021-audio-01-03-21-06

1 marzo 2021

IL PERDONO LIBERANTE

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 6,36-38)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Le cose dello Spirito di Dio risuonano in noi se abbiamo dato spazio sufficiente allo spirito che è in noi. Esse si comprendono per una sorta di nostalgia che l’anima ha di Dio: quando si sente una parola che proviene da Dio essa ha una risonanza interiore, se la nostalgia diventa anche desiderio di ritorno a Dio e di possesso.
Ma anche dopo questo movimento, quando anche siamo tornati a bere l’acqua dello Spirito, la vera comprensione si ha quando dalla risonanza della mente, si entra nell’esperienza delle cose udite, che risuonano nel nostro profondo.
Il vuoto dell’anima è come uno strumento che risuona al passare del vento, ma che non possiede il suono.
Esso è prodotto dal vento che passa, arriva e poi se ne va e lascia la nostra anima con se stessa e con il ricordo bello, ma nostalgico di quella armonia di voci e suoni che si sono prodotti nella nostra anima.
Così quando sentiamo parlare di perdono, sentiamo la dolcezza e la pace dello Spirito che invade l’anima e la rende, stabile forte, perchè sente di poter finalmente, stare davanti a Dio. Amata e giustificata, pur fragile e inconsistente, l’anima perdonata da Dio, sente la presenza di Dio, non esiste più il passato, ma tutto è nuovo. Tutto quel che sta intorno si sfoca davanti a Dio, ma la dimensione interiore è saldamente poggiata sulla roccia spirituale di Dio.
Tutto è nuovo, tutto prende significato, perché tutto è riferito a Dio ed ha la propria ragione, ordinata a lui.
Tuttavia, tale stato di pace e chiarezza interiore, di nuova vitalità, si perde in un attimo, se dopo aver ricevuto il perdono, non rispondiamo responsabilmente con il perdono a tutti, veramente a tutti coloro che ci hanno offeso, addolorato, reso la vita amara. Se non perdoniamo di cuore, quello stato di beatitudine che abbiamo provato, scompare, si dissolve come la nebbia al mattino.
Il possesso dello Spirito è impossibile, ma lo Spirito ci può possedere. Lo Spirito di Dio scende su di noi e tutto scompare, solo la sua presenza conta, ma non possiamo trattenerlo.
Possiamo invece attirarlo a noi con una risposta secondo i suoi suggerimenti.
Lo Spirito suggerisce l’azione di amore per i nemici, l’amore concreto che è fatto di perdono, un perdono che non giudica, e non vuole più mettere sotto la lente di ingrandimento i difetti, i torti per esigere rendiconti, e pretendere da Dio stesso l’ordine costituito dalla nostra bilancia.
Lo Spirito Santo si può attirare con la pratica delle cose da lui suggerite: l’amore incondizionato che guarda a tutti con l’ampio orizzonte dell’eternità. Lo Spirito rende chiaro lo stato di prigionia delle anime, perché mostra chiaramente tutti i nostri peccati.
Il nostro spirito non fa più confronti tra se e gli altri, ma vede lo stato di miseria delle anime, cominciando dalla propria.
Il giudizio cade perché l’esperienza è quella del perdono ricevuto, della serenità salda e stabile dello Spirito, lo stesso che vediamo mancare negli altri e ne abbiamo compassione.
Lo stesso Spirito lo sentiamo non nostro, ma ospite libero di andare via, Egli non rimane se noi non perdoniamo, poiché, ed è questo il punto capitale, chi non perdona ritorna immediatamente nella stessa condizione di prima.
Lo Spirito mi rende libero da me stesso e dallo spirito di odio, di rivalsa, di separazione, di giudizio giudicante, ma alla prima occasione se non perdono e non guardo con amore la povera umanità del prossimo, io vengo rigettato nella stessa condizione di prigionia, di coloro che intendo giudicare, poiché lo stesso spirito impuro e maligno mi riprende.
Se prima ero posto in alto alla presenza di Dio, immediatamente vengo rigettato nella fossa dove tutti si odiano, tutti pretendendo di avere ragione sugli altri.
Così le cose dello Spirito di Dio si comprendono in profondità, facendo le opere dello Spirito. Rimanendo in Lui l’anima rimane nella pace, nella dimensione di Dio, ma se si esperimenta il perdono e poi non lo si esercita, tradiamo la volontà dello Spirito ed Egli non rimane in noi.
Sentire la sua voce ci richiama, agire nella sua volontà lo fa abitare stabilmente nell’anima. Conoscere Dio per aver sentito la sua parola ci dà pace e fa risuonare l’anima, ma fare la sua volontà ci rende parte di lui.

Dio vi benedica!
Gabriele Nanni

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