13 maggio 2021
NOSTRA SIGNORA DI FATIMA, REGINA DEL SANTO ROSARIO
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 16,16-20)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete». Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire». Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità , in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà . Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».
Gesù preannuncia la sua morte, risurrezione e ascensione al cielo, il ritorno al Padre. Infatti, egli è sottratto per un poco ai discepoli con la sua morte, ma dopo tre giorni ritorna come risorto, per poi salire al Padre, da dove era venuto, ma con un corpo di uomo, trasfigurato nella gloria. La discesa di Gesù dall’Alto era avvenuta con l’Incarnazione nel seno della Vergine Maria, ora torna al Padre dopo aver compiuto la sua missione. Egli è dunque vittorioso sulla morte, perché se fu ucciso nel corpo, il peccato non aveva mai ucciso la sua anima. Gesù è dunque vittorioso sul peccato rimanendo fedele al Padre sino alla fine, perciò risorge da morte e ritorna al Cielo da dove era venuto. Il processo di trasfigurazione del corpo nella gloria dell’eternità costituisce l’apertura per l’umanità intera al medesimo moto di ascesa. I poveri peccatori sono afferrati dalla sua forza ascendente e come al ladrone crocifisso alla sua destra ci viene detto: “Oggi sarai come me in Paradiso”. La stessa salita al Cielo fu riservata in modo speciale alla Madre Maria, Immacolata come il Figlio e assunta fino alla sua gloria con anima e corpo. La Madonna rimane l’unica a ricevere questo onore, a lei è riservato un potere sul mondo quale nessun altro Santo. Ella fu inviata con un moto di discesa dal Cielo agli uomini numerose volte, per il suo stato di perfezione di creatura unica e irripetibile. A lei, dunque, venne affidato di raggiungere quaggiù sulla terra gli uomini che giacciono nel peccato e nell’ignoranza: il moto di discesa, in favore degli uomini, avvenne in modo particolarmente saturo di significati con l’apparizione ai tre Pastorelli di Fatima, il 13 maggio del 1917. L’apparizione avvenne, preannunciata con un lampo a mezzogiorno, i suoi piedi non toccarono la terra ma la cima di un piccolo Elce. Al termine ella risalì al Cielo da dove era venuta dopo aver dato appuntamento ai tre bambini ogni 13 del mese sino ad ottobre. Il moto di discesa e di ascesa della Vergine del Santo Rosario, mette in comunicazione il Cielo con il nostro mondo e ci innalza nello spirito a sé: il Cielo tocca la terra, e noi veniamo irrorati di vita soprannaturale. Il mondo è toccato dalla grazia e gli eventi luttuosi sono attenuati o impediti, a seconda della nostra fede e dell’impegno a fare quanto la Madonna ci chiede. La sofferenza e la morte trovano un significato e diventano, per grazia strumento di redenzione. Ai tre piccoli di Fatima la Madonna chiese penitenza e sacrifici insieme alla recita fedele del Santo Rosario, per la fine della guerra, chiese la conversione degli uomini per preservare da una seconda guerra più terribile e dagli errori che sarebbero partiti dalla Russia a sconvolgere il mondo. La preghiera per la pace sulla terra aveva lo scopo di porre le condizioni per la salvezza delle anime, mentre le guerre e l’ateismo le impedivano diffondendo il peccato e la morte eterna. Così le apparizioni della Madonna indicano il Cielo, il nostro destino, che deve essere preparato e guadagnato sulla terra, in un ambiente di fede. Siamo chiamati dunque a salire al Cielo, se rinunciamo al male, che uccide l’anima, se non ci attacchiamo alla terra, se abbiamo compassione per tutte le anime che invece cadono all’inferno numerose come i fiocchi di una nevicata, come i tre pastorelli videro nella visione dell’inferno. Il sacrificio di Gesù sulla croce ci indica la via da seguire: l’accettazione delle sofferenze, viene commutata dal Cielo in forza che redime il mondo. I tre pastorelli, con semplicità infantile, la accettarono e contribuirono alla salvezza delle anime, cambiarono il mondo, iniziarono un vortice di preghiere che ancora salgono, sul loro esempio a Fatima: la penitenza ed i sacrifici uniti alla recita del Santo Rosario, possono cambiare il mondo e guarirlo dalla morte inferta dal peccato.
Dio vi benedica!
Gabriele Nanni