Erode un segno dell’anticristo – Commento al vangelo Don Gabriele Nanni – 28.12.2021

28 dicembre 2021

Erode un segno dell’anticristo

Mt 2,13-18

I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:«Dall’Egitto ho chiamato il mio figlio».Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi.Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa:«Un grido è stato udito in Rama,un pianto e un lamento grande:Rachele piange i suoi figlie non vuole essere consolata,perché non sono più». Il fatto tremendo e sfacciato della strage di bambini in un villaggio della Giudea, pone il manifesto chiaro che il potere politico militare ha l’interesse vitale di essere nemico di Dio e del suo piano di salvezza per il suo popolo e per l’umanità. Erode ha la lucidità della provenienza della sua forza e della sua posizione e sa che Dio è il suo nemico. Il fatto che egli difenda il proprio interesse personale, non toglie che egli agisca con una portata mondiale. Ogni uomo egoista in posizione di potere, soddisfa sempre se stesso, ma questo è il principio del male, l’opposto del Regno di amore di Dio, del bene delle anime, e della loro vita eterna. Se dunque Erode realisticamente vuole difendere il proprio dominio, va riconosciuto che non ha nessuna remora di opporsi alle profezie ed alla volontà di Dio, al suo progetto per il popolo che egli ha formato per sé, che non è di Erode, né di altri, ma che Erode governa sfruttandolo per la propria grandezza. Dunque la profondità dell’animo iniquo di Erode non teme di mostrare a tutti di fare una strage di bambini pur di togliere di mezzo l’eventuale pretendente al trono, il discendente di Davide, promesso e profetizzato da Dio. Viene dunque il tempo della manifestazione di chi è contro Dio anche se il posto del potere che occupa sembra legittimarlo. Quando le forze politiche e militari si oppongono alla Legge di Dio, la impediscono come illegittima, umanamente, quando la distorsione della verità va a colpire Dio attraverso le azioni contro la sua Chiesa, allora abbiamo la chiarezza che i frutti rivelano la qualità maligna di quell’albero. Non importa la valutazione ottimistica di dettagli che sembrano qualificare come buono un uomo, il suo potere, il suo governo: Erode costruì il Tempio, ma era segno non della sua fede, ma del suo potere sui sacerdoti, il culto ed il popolo, manifestazione della propria gloria, uno strumento per il suo regno. Costruisce il tempio, ma intende distruggere il Tempio vivo di Dio, ovvero il Messia, il Cristo, il discendente di Davide. Così sembra difendere l’istituzione religiosa, ma in realtà il suo intento è di svuotarla della presenza di Dio. Questo esempio vale a definire cattiva la sua opera, in apparenza di devozione, in realtà per essere il padrone del Tempio, dei sacerdoti, del Regno di Israele. Non possiamo dunque che rimanere attenti a chi e a ciò che in concreto uccide la fede, sostituisce il Cristo vivo che regna nella sua Chiesa nei cuori dei fedeli, con un fantoccio, una apparenza di Cristo. Questo è l’anticristo, ovvero un simulacro che ha l’apparenza di Cristo, ma è vuoto. Il tempio costruito da Erode era vuoto nella sua intenzione, e quando il Messia si manifesta come esistente, lontano da esso, fuori, nella periferia del suo potere, proprio per essere difeso da lui, fino al tempo opportuno, egli, come una bestia che annusa il pericolo, schiaccia e uccide senza pietà nel mucchio. Viene il tempo in cui i nemici della Chiesa, alleati nel comune interesse di servire il proprio egoismo personale, colpiranno la Chiesa impedendole il culto vivo. L’impedimento al culto, per varie ragioni sarà sigillato da un culto vano, dato ad un Cristo che più non è tale. Il culto del vuoto è il culto vano, impedendo la fede nel Cristo presente fra noi ed in noi in modo vero, vivo attraverso il Sacramento e la fede. Tolto il sacramento ed uccisa la fede nel Cristo che regna nel suo Corpo mistico, l’abomino della desolazione si compie. Il fedele è colui che rimane attaccato alla fede nell’Eucaristia, e fa vivere nel proprio cuore la presenza di Cristo credendo alla sua Parola.

Dio vi benedica!

Don Gabriele Nanni

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