Esorcismo, Legge divina, Via Verità Vita
Autorità – Commento al vangelo di don Gabriele Nanni – 14.1.2020 – Mc 1, 21-28
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14 gennaio 2020
AUTORITÀ
Dal vangelo secondo Marco (Mc 1, 21-28)
In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupìti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
Gesù parlava e operava con autorità, e questo suscitava stupore e fama.
L’autorità è la caratteristica di chi parla ed agisce con un potere proprio.
È noto dai vangeli come Gesù sapeva chiudere la bocca a tutti i suoi interlocutori, la sua sapienza riguardo la Scrittura era invincibile, nessun tranello poteva coglierlo in fallo, ma soprattutto la sua vita era conforme a quanto insegnava senza ombra di peccato o di debolezze. La sua autorità era fatta di scienza, sapienza e coerenza. Tuttavia, quello che stupiva la gente era l’autorità con cui parlava e operava.
La verità che egli annuncia fa riferimento solo a se stesso e non alle opinioni o alle tradizioni e riguardo la Legge di Dio, che egli rispetta, la insegna come autore stesso della Legge. Gesù dice di essere Via e Verità, e con ciò si identifica con la Rivelazione e la Legge di Dio. Egli stesso afferma di avere autorità e si comporta di conseguenza. Valgano gli esempi in cui egli riguardo alla Legge, sempre bisognosa di comprensione e interpretazione per adattarla ai casi specifici, viene riformata dal suo interno, facendo ricorso al suo spirito, cosa che solo il Legislatore può fare; afferma Gesù con un imperio dirimente sulle questioni legali: “Vi fu detto… ma io vi dico” (Cf Mt 5, 27-28; 31-32; 38-39; 43-44)
Gli scribi e i dottori della Legge, si rifacevano alle scuole di pensiero, ai maestri precedenti, alla giurisprudenza, diremmo noi, per avvalorare il loro pensiero. Essi avevano bisogno di fare riferimento agli autores probati, le autorità sulla materia in questione, mentre Gesù non si appoggia a nessuno e interpreta la Legge, cambiandola rispetto a Mosè, per portarla alla sua originaria purezza, quella della mens del legislatore, Dio appunto.
Così di fronte alla legge mosaica del ripudio della moglie, Gesù osa dire: “Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma all’inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola. Sicché non sono più due, ma una sola carne. L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto.” (Mc 10,5-9).
L’autorità di Gesù è lucida, egli è il Legislatore che riporta al cuore la Legge togliendo le incrostazioni umane, ma oltre a ciò si arroga il potere di non abolire, ma compiere, cioè egli è colui che la esegue perfettamente, senza peccato e la porta alle estreme conseguenze, cioè produce il frutto della redenzione dell’uomo, realizzata nella sua incarnazione della Verità e della Legge, cioè la Via che conduce a Dio.
Così proclama: “Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento” (Mt 5, 17). Gesù non interpreta la Legge, ma la libera dalle interpretazioni, inoltre la esegue perfettamente e in ciò la porta a compimento realizzando in sé la salvezza degli uomini, poiché egli è l’Uomo che ha assunto in sé tutti gli uomini col loro peccato per realizzare la loro perfezione.
L’autorità è anche imperio, che Gesù dimostra di poter esercitare come nessuno mai. Egli mostra di dominare gli elementi naturali, quando calma le tempeste, cammina sulle acque, moltiplica i pani e i pesci, tramuta l’acqua in vino, guarisce gli ammalati, fa risorgere i morti ed infine esercita il comando sugli spiriti impuri, i demoni, liberando l’uomo dal loro potere.
Nessuno mai aveva cacciato demoni con il semplice comando, sempre era stato necessario il ricorso a suppliche o mezzi per poter ottenere l’allontanamento di tali spiriti. Gesù invece esercita il comando ed essi se ne devono andare, gli devono obbedire. Gli esorcismi di Gesù erano la dimostrazione della sua autorità sul Male e la forza delle sue parole sulla Legge era dimostrata anche da questo. Se l’osservanza dei comandamenti ci rende graditi a Dio e ci apre la via della vita, Satana è l’opposto: è l’ostacolo per l’uomo ad arrivare a Dio, e Gesù lo sconfigge d’imperio.
Dio vi benedica!
Gabriele Nanni