Commenti Vangelo » Il segreto- Commento al vangelo di don Gabriele Nanni – 16.1.2020 – Mc 1, 40-45
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https://www.spreaker.com/user/11389973/16-gennaio-2020-audio-16-01-20-06-53

16 gennaio 2020

IL SEGRETO

Dal vangelo secondo Marco (Mc 1, 40-45)
In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito, la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro».
Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

Una guarigione strepitosa e un segreto, solo i sacerdoti devono essere avvisati a testimonianza per loro.
Il quadro degli eventi si configura come strano e illogico, almeno per come noi lo vorremmo. Un lebbroso risanato, con Gesù che ordina severamente di non fare menzione della guarigione, contraddice la pubblicità del Regno, intesa come manifestazione e divulgazione.
Prima di addentrarci in modo semplicistico in questioni di metodo di evangelizzazione o di pastoralità, occorre precisare che il segreto imposto, compare costantemente nei vangeli, specie in quello di Marco. Con ciò dobbiamo ritenere che Gesù non amasse la propaganda chiassosa, ma intendesse incontrare le persone a tu per tu.
È il dialogo profondo ed unico tra l’anima e il Redentore. Il miracolo non è usato per attirare a sé, ma per mostrare e convincere della propria natura divina e della missione ricevuta dal Padre: Gesù viene per toccare il cuore individualmente, parla a quell’anima e ne conosce i limiti, i peccati, le sofferenze; se concede un perdono o una guarigione lo fa sapendo esattamente come collocarla nella storia di quella persona, il miracolo è per lei, è un premio, un corroborante di una fede che già c’è, ma che deve crescere. I miracoli sono per il bene della persona che se non ha già ha deciso di mettersi in cammino per seguire Gesù, la sua dottrina, comunque è stimolato al percorso della conversione e della perfezione dell’anima. Spesso i miracoli sono come un lampo nella notte che attira l’attenzione di chi non vede.
Ma altre volte Gesù quasi costruisce eventi che sono grandiosi e il segno è pubblico: valga per tutti la resurrezione di Lazzaro, ad anticipare come segno quella di Gesù: era l’ultima occasione per molti di credere e di non diventare parte degli assassini del Venerdì Santo.
Così non v’è una legge costante sugli atteggiamenti e le decisioni di Gesù riguardo al segreto, ma esso è richiesto là quando sia ritenuto opportuno in quella situazione concreta.
Si può vedere come il vizio comune della gente sia quello di cercare Gesù come taumaturgo, per cui facilmente i desideri e i problemi sono risolti, senza impegnare la conversione del cuore. “In verità, in verità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell’uomo vi darà.” (Gv 6, 26-27) ammonisce severo Gesù.
Si comprende come il Maestro sia preoccupato per la sorte eterna degli uomini ed il segno che fornisce serve ad aiutare la fede incerta o smuovere verso l’identificazione della presenza di Dio sulla terra. Ma occorre fare il passo importante del cambiamento di vita, mentre troppo spesso la pretesa dell’aiuto anche miracoloso di Dio è ordinato alla soluzione delle proprie esigenze o prospettive, senza impegnare lo stato dell’anima e la sua sorte eterna.
Così la preoccupazione di Gesù è quella di convertire i sacerdoti, non tanto per averli dalla sua parte, ma per salvarli: essi saranno gli autori del grande delitto dell’uccisione del Messia. Gesù li vuole salvare da quel baratro verso il quale stanno precipitando, spinti da invidia, dall’amore per il danaro, per il potere, per odio verso la verità sulla loro misera condizione spirituale.
L’assolvimento della legge mosaica, che chiedeva l’esame dei sacerdoti per la riammissione di un lebbroso che si presumeva guarito, era il segno dell’ossequio alla Legge da parte di Gesù, e intendeva fornire un segno strepitoso per dire: il Messia è qui!
L’obbedienza mancata forse aveva tolto una grande occasione per dare ai sacerdoti l’opportunità di credere. Gesù aveva riservato qualcosa per loro, ed essi avrebbero potuto comprendere che stava parlando al loro cuore.
Anche alla Madre di Gesù, il Padre chiese il silenzio sul concepimento divino, Maria tacque e Giuseppe dovette credere mantenendosi giusto. Le prove sono date e misurate da Dio per la crescita spirituale secondo la sua provvidenza. Nel segreto dell’anima si co

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