Commenti Vangelo » Il giorno grande e terribile del Signore – Commento al vangelo – 23.12.2020 – Ml 3,1-4.23-24 (creat
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https://www.spreaker.com/user/11389973/23-dicembre-2020-audio-23-12-20-09

Dal libro del profeta Malachìa (Ml 3,1-4.23-24)

Così dice il Signore: «Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate; e l’angelo dell’alleanza, che voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore degli eserciti. Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai. Siederà per fondere e purificare l’argento; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un’offerta secondo giustizia. Allora l’offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontani. Ecco, io invierò il profeta Elìa prima che giunga il giorno grande e terribile del Signore: egli convertirà il cuore dei padri verso i figli e il cuore dei figli verso i padri, perché io, venendo, non colpisca la terra con lo sterminio».

Sappiamo dalla Scrittura e dalla Liturgia che l’attesa del Natale per i fedeli è molto di più della ricorrenza della Nascita di Nostro Signore Gesù Cristo. Infatti, il ricordo gioioso dell’evento nascosto e umile del Messia, che salva l’umanità dai peccati per mezzo del suo sangue, offerta pura e gradita a Dio, si associa all’attesa sempre più fremente del suo ritorno nella Gloria, quando verrà a giudicare il mondo.
Il tempo intermedio, che noi chiamiamo della Chiesa, è il tempo del ravvedimento, della conversione, quello che offre la possibilità, mediante la Parola di Dio annunciata, di illuminare le menti e con i Sacramenti, provenienti dal Sacrificio di Cristo, del suo Corpo offerto sulla croce, di salvare la nostra vita per essere introdotta nell’eternità di Dio Padre.
Il giudizio finale è proprio il rendiconto per chi ha accolto il vangelo della possibilità della salvezza e per chi l’ha rifiutato, combattuto, impedito, dileggiato, infangato, tradito, mistificato.
Il tempo della Chiesa o della Misericordia sembra infinito, e il Signore sembra tardare, sicché come Gesù dice nelle parabole, coloro che sono incaricati di amministrare la sua casa ne approfittano per darsi alle gozzoviglie e maltrattare i servi.
Nella Casa del Signore, dunque, stanno anche amministratori che si sono resi indegni e che commettono angherie sui sottoposti, approfittando del ritardo apparente del ritorno del Signore: chi si comporta così il Signore “Lo punirà con rigore e gli infliggerà la sorte che gli ipocriti si meritano: e là sarà pianto e stridore di denti.” (Mt 24,51).
Ma tutta la terra che non ha obbedito a Cristo pur non conoscendolo sarà giudicata, infatti una legge è scritta nel cuore e a questa Gesù dà valore di vangelo: “Ama il prossimo tuo come te stesso… quello che avete fatto a questi piccoli, l’avete fatto a me.” (Cf Mt 22,39; Mt 25,40).
Il giorno del Signore verrà e nessuno sarà escluso dal giudizio.
Un rendiconto a Dio è dovuto, perché tutto è suo e i peccatori rubano e saccheggiano quello che a loro non appartiene, rubano le vite degli altri e rovinano la propria.
Tutti saranno salvati per la grazia immensa del sacrificio espiatorio di Cristo sulla Croce, che ha pagato per tutti noi, ma non tutti gli sono grati, e molti non cambiano vita, non rendono giustizia a Dio, che ha dato il Figlio per noi: costoro affronteranno il giudizio.
Il giudizio è affidato al Cristo, che ha pagato e sarà a seconda della accoglienza della sua grazia, della misericordia mostrata e offerta con il suo sangue sparso sulla croce.
Verrà dunque un nuovo Elia, un profeta con la potenza di Elia: come fu Giovanni per Gesù nella sua prima venuta, così sarà per la sua seconda.
Il profeta proclamerà la conversione perché il giudizio sarà imminente e veloce, il mondo ha già conosciuto Cristo, deve ravvedersi. Ed i primi che dovranno essere purificati saranno i figli di Levi, i sacerdoti, perché essi hanno il compito di offrire il sacrificio gradito al Padre, quello dell’Eucaristia.
Non temano coloro che sono fedeli, nel giorno della prova, perché non saranno giudicati, ma salvati: la loro preghiera deve salire incessante, invece, per tutti coloro che sono in procinto di cadere nel baratro della perdizione, perché abbiano la possibilità di appellarsi alla misericordia con un atto estremo di conversione, l’anima si volga al Cielo e dica: “Padre, perdona, perché ho peccato!” (Cf Mt 15,18)

Dio vi benedica!
Gabriele Nanni

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