Anima, Fede Fiducia, Materia e Spirito, Parola La-, Peccato Perdono, Spirito, Vita e Morte
La chiamata del Padre alla vita – Commento al vangelo – 22.4.2021 – Gv 6,44-51 (creato con Spreaker)
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22 aprile 2021
LA CHIAMATA DEL PADRE ALLA VITA
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,44-51)
In quel tempo, disse GesĂą alla folla:
«Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.
Sta scritto nei profeti:
“E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perchĂ© qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In veritĂ , in veritĂ io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
La chiamata alla vita, è chiamata al Cielo. Il Padre creatore delle nostre anime vuole che torniamo a lui. Egli tiene le chiavi dl nostro cuore e sa come entrare nella camera segreta della nostra anima.
Egli ci ha fatto e noi siamo suoi, apparteniamo a lui e ci chiama al grande viaggio di ritorno a casa. La distanza che ci separa è quella segnata dalla separazione a causa del peccato.
L’integrità iniziale è stata distrutta così il nostro intelletto non capisce più il linguaggio del cuore, l’anima geme e soffre perché non vediamo e non parliamo più con Dio Padre.
Il peccato ha ucciso lo spirito in noi, ci ha privato della presenza dello Spirito Santo, siamo diventati esseri bruti, chinati alle cose della terra e la nostra intelligenza è rimasta asservita agli istinti animali, siamo diventati animali intelligenti senza lo Spirito divino.
Il Padre vuole il nostro ritorno allo stato precedente al peccato, per arrivare a lui trasfigurati nel nostro corpo, degni come gli angeli di stare alla sua presenza.
Per fare questo la sua Parola diventa Uomo per comunicare con noi, per mostrarsi a noi e per darci il mezzo per arrivare a lui.
Avviene un miracolo di potenza divina in noi quando sentiamo la sua voce risuonare in noi, anche senza vederlo, sentiamo la spinta a lui, la necessitĂ del superamento delle cose della terra, del rigetto del peccato, di una vita che sia superiore a quella che sperimentiamo con la vita materiale.
Siamo senza pace interiore se non pensiamo alla vita eterna, alla possibilitĂ di una esistenza nel bene, nel rispetto reciproco, nella gratuitĂ dei gesti e delle intenzioni, vogliamo sfuggire al mondo crudele fatto di interessi, di compravendite, di tradimenti e di egoismi, fatta di dolore e di morte delle cose e del nostro essere.
Dio Padre ci parla in questo modo e mette l’inquietudine e il desiderio di guardare al di là delle cose, sentiamo il bisogno di ascoltare parole che ci parlino dell’Eterno, della vita che non muore della pace, dell’amore capace di fidarsi, della fine della guerra in noi e fra noi uomini.
Tale spinta interna dell’anima è provocata dal Padre, dal suo amore, ma essa deve trovare una voce che spieghi, che dia comprensibilità alla parola muta del cuore, che raggiunga il nostro udito e si faccia comprensibile al nostro intelletto.
La Voce della sua Parola ci deve raggiungere dal di fuori e trovare conferma e comprensione di quel che il cuore sente. Per questo la Parola di Dio diventa Uomo, il Cristo parla e come Pietro possiamo dire: “Tu solo hai parole di vita eterna”. La mente intende quel che il cuore esige. L’intelletto è illuminato dalla Parola di Gesù e fa riconoscere quello che nell’anima il Padre ha messo, quel seme di nostalgia per l’Eterno nostro Creatore.
Chi ascolta la Parola l’accoglie e l’anima è nutrita di speranza, si apre la fiducia in Dio, la mente comprende la direzione, sa che Dio sta parlando: la risposta è alla fede.
“Sì, io credo che tu hai parole di vita eterna!” la risposta di fiducia nella parola di Gesù è quello che il Padre chiede, perché Gesù è il mezzo per innestare in noi stabilmente la vita divina attraverso quella fede.
Egli può immettere il suo Spirito nella nostra anima mediante il nutrimento della Parola che si fa Pane di vita, che diventa preghiera di ringraziamento al Padre per il dono della vita, mediante l’annullamento della nostra condanna a morte per il peccato.
Il documento che ci era sfavorevole è stato stracciato dal Cristo mediante il suo sangue sulla croce, il suo corpo risorto e immortale è innestato in noi, la vita del Padre scorre abbondante in noi grazie alla vita del Figlio.
Con lui diventati qui ed ora uniti al Padre, viviamo col desiderio di raggiungerlo nella perfezione dopo il cammino di abbandono del peccato e di totale santificazione della nostra anima.
Dio vi benedica!
Gabriele Nanni