8 maggio 2021
IL MONDO E LA VITTORIA DEI FEDELI
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 15,18-21)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».
Gesù predice la persecuzione da parte del mondo per i suoi discepoli. Il conflitto tra chi crede e chi non crede non si risolve nell’indifferenza, poiché il non credere comporta una appartenenza al mondo, alla sua mentalità, al suo spirito. Anche se il credente rimane compassionevole ed attento ai non credenti, in realtà il mondo si organizza contro la fede di Cristo. Anzi, Gesù mette in guardia da un certo accordo tra mondo e fede, poiché la pace e la concordia con il mondo raggiunta con il compromesso provoca una perdita di contenuti della fede e di unione con Cristo: “Beati voi quando gli uomini vi odieranno… a causa del Figlio dell’uomo (…) Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi.” (Lc 6, 22.26). Lo testimonia anche un autore del secondo secolo: “I Giudei muovono a loro guerra come a gente straniera, e i pagani li perseguitano; ma coloro che li odiano non sanno dire la causa del loro odio. (Dall’Epistola a Diogneto, Cap. 5-6; Funk 1, 317-321) e la storia della Chiesa fino al nostro tempo, concorda con quanto predetto da Gesù. La Chiesa si è posta in dialogo con le altre fedi religiose e con l’ateismo, poiché quello che cerca è la concordia dei cuori nella ricerca della Verità e nel rispetto reciproco. Quello che Cristo chiede dunque è che la Verità sia portata a tutti gli uomini, ma certamente la fedeltà a Cristo provoca la persecuzione da parte di chi non cerca o non accetta la verità. La fedeltà a Cristo è testimonianza di amore per gli uomini, perché è offerta della Verità rivelata, ma questo chiede fedeltà e non compromesso, misericordia e chiarezza sull’Autore della misericordia, perché la Verità splende tutta intera nel vangelo. Gesù non ama la diminuzione della sua persona, la predicazione di Cristo deve essere integrale, la Verità gridata sui tetti, e l’onestà di vita in coerenza con la fede deve essere la migliore testimonianza della verità. Il sale della terra e la luce del mondo sono i cristiani, che vivono nel mondo come l’anima vive nel corpo, sia che il mondo lo sappia sia che lo ignori. Se il sale diventa insipido e la luce viene nascosta perde della propria essenza e della propria funzione. Il cristiano che non vive di Cristo integralmente non apporta alcun bene al mondo. Il mondo dunque è quel sistema organizzato in strutture di male che non rinunciando alle proprie opere malvagie non viene alla luce e la combatte, poiché le tenebre sono nemiche della luce. Gli uomini di buona volontà, anche se appartengono al mondo e sono immersi nell’oscurità, cercano istintivamente la luce della Verità. Costoro sono coloro che possono essere raggiunti dalla testimonianza dei credenti, poiché sono cuori volti al bene, e l’amore di Dio li può raggiungere. La preghiera della Chiesa deve essere per la conversione del mondo alla Verità, ed ogni uomo singolarmente è tenuto a conoscere e rispondere. Non conoscere Dio significa non amarlo, ma quando è fatto conoscere, la scelta si impone e la conoscenza diventa amore, a causa di quella Verità cercata dal cuore nel profondo, lo stimolo che il Padre stesso mette per chiamare a sé le anime. Il mondo dunque è prigioniero delle tenebre, è governato spiritualmente dal principe di questo mondo, il padre della menzogna, che attua tutte le sue capacità per mantenere gli uomini lontani dal Cristo, dalla possibilità della vita eterna. Il Maligno è omicida fin dal principio e muove gli uomini, con il peccato e l’ignoranza. Noi non combattiamo gli uomini, perché gli uomini sono mossi dal demonio anche quando non vi aderiscono consapevolmente. Con San Paolo sappiamo che “La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.” (Ef 6,12). Noi preghiamo, lottiamo e soffriamo per la liberazione degli uomini dallo spirito delle tenebre: che il mondo odi il Cristo non deve meravigliare e nemmeno che scagli gli uomini contro i fedeli di Cristo. Noi lieti di soffrire per Cristo, dalla nostra croce ripetiamo le sue parole: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno!” (Lc 23, 34).
Dio vi benedica!
Gabriele Nanni